Una notte movimentata

PLACHETTA

Sono un piccolo bugiardo, racconto ogni tanto piccole bugie innocue che servono a meglio condire le verità . Il racconto che segue però non è una bugia , è strano ma non è una bugia. Potrebbe essere una favola, in questo mondo sempre più matto , forse c'è voglia di credere in una favola.

E se poi favola non fosse? Ero a casa da solo quella sera, mi coricai presto preso da una serie di pensieri. Il lavoro dopo anni buoni non funzionava più a dovere, c'era sempre qualcosa che s' inceppava , le idee erano sì fresche, nuove, ma troppo spesso tutto si concludeva in modo inconcludente. Ma dove sbagliavo , cosa stava succedendo, perchè a m? Non riuscivo a darmene una spiegazione.  Avevo già programmato il giro dei clienti per il giorno dopo e sarei andato a trovare anche il Sig. G., un signore sempre sorridente e gentile, ma che l'ultima volta avevo visto sofferente afflitto da un problema di salute molto grave. Lì per lì amaramente pensai che forse non l'avrei più rivisto , mah! In questi pensieri mi addormentai.

Nel mezzo della notte venni svegliato da atroci dolori alla schiena. Ma cosa mi stava succedendo? Sì anni prima avevo sofferto per un colpo della strega risoltosi in breve con qualche iniezione e null'altro, ma questo era terribile, non avevo fatto nulla per procurarmelo. Ad ogni minimo movimento corrispondeva una fitta tremenda tale da non farmi trattenere gemiti. A prezzo di sofferenze inenarrabili mi alzai dal letto, mi infilai la vestaglia  e, chissà perchè, istintivamente piegato in due dal dolore andai nello studio davanti al mobile dove tengo i progetti, i prototipi ed i campioni degli articoli che vendo. Sempre istintivamente e senza una ragione precisa presi da un contenitore il campione di un portachiavi in cuoio nato casualmente, senza un progetto ed in soli quattro pezzi tanto simpatico quanto essenziale, ma chissà perchè non ne avevo venduto mai uno, c'era sempre una ragione per cui i clienti lo snobbassero.  Lo riposi non al suo posto, ma sulla scrivania. Venni preso da un gran sonno e tornai speditamente a letto. Sì speditamente: non mi ero reso conto che il mal di schiena era scomparso.

Mi addormentai profondamente. Nel sonno qualcosa, un'entità, non aveva un aspetto, ma solo voce (non so spiegarlo) mi parlò e mi disse: " Vendi il tuo portachiavi , quello modesto in cuoio. Sì quello da pochi euro che nessuno vuole e vedrai che porterà buono al tuo cliente e porterà buono anche a te".  Sempre in questi stato, non so se di sonno o cos'altro, risposi "ma è solo un sogno... pensa te se posso vendere un prodotto tanto modesto e che per giunta nessuno vuole". Ma la voce insistette: "Domani sarai dal Sig: G che dubiti di trovare ancora. Se lo troverai ed in salute dovrai credermi".

La mattina successiva svegliandomi pensai di avere sognato tutto ma quando vidi la vestaglia  appoggiata al letto e più che altro il portachiavi non al suo posto, ma sulla scrivania mi resi conto che durante la notte mi era successo qualcosa di strano.

Naturalmente il primo cliente da visitare sarebbe stato il sig. G. Ero preso dai fatti della notte precedente e titubavo prima di entrare nel Suo ufficio. Varcai la soglia e fu con grande piacere che lo vidi accogliermi sereno e sorridente come in passato senza più alcun segno del male che lo aveva colpito.Ci tenevo che acquistasse il piccolo portachiavi e gli dissi che era un portabene. In un misto tra il divertito ed il curioso ed anche per il piccolo prezzo, il Sig. G. accetò questo oggetto con entusismo dicendo con un pò di ironia :"Se è così ci credo".

Quel giorno visitai solo tre clienti ed il lavoro andò benissimo, ma più che altro avevo dimenticato i pensieri negativi della sera precedente , avevo passato una giornata serena piena di fiducia nel futuro e avevo voluto credere nella modesta placchetta di cuoio legata alle chiavi dell'auto. L'avevo venduta, aveva funzionato.  Ma quella strana notte movimentata che mi svegliò con un terribile mal di schiena scomparso come era venuto, e quel qualcosa senza aspetto che mi parlò di cose modeste che possono portar bene, avevano qualcosa di magico che ha lasciato un segno.

Ci sono quelli che "Oggi quello che conta sono i numeri" . Non avranno forse mai la placchetta in cuoio perchè quello che conta sono i numeri , ma và là i numeri...

l.f. uno ottobre duemilanove

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6 Comments

  1. Vijay says:

    Dopo che l'insegnante (della scuola dell'infanzia) ha fatto un paio di snittmaee di terrorismo della serie dal prossimo anno tutti a casa alle 13.00 , alla riunione coi genitori mi ha fatto passare per quella scalmanata siccome avevo fatto volantinaggio (volantini stampati a casa ) fuori dalla scuola senza chiedere l'autorizzazione alla direttrice didattica.Direi che con questo e l'episodio di Nemo ho chiuso.Tanto ho raccolto sette firme.Tanto tutte le altre sembrano mandare i figli a scuola per poter guardare le telenovele in santa pace. Vuol dire che dal prossimo anno rinunceranno a quelle del primo pomeriggio.

  2. tbyayqsbk says:

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  3. zueytxntn says:

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